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La Telemedicina in Farmacia

Telemedicina: farmacia sempre più coinvolta nella trasformazione del SSN

I cambiamenti della dinamica demografica in atto, con il conseguente cambiamento dei bisogni di salute della popolazione, rendono necessario una riorganizzazione strutturale e organizzativa della rete dei servizi sanitari, soprattutto nell’ottica di rafforzare l’assistenza territoriale.

L’innovazione tecnologica può contribuire sostenendo lo spostamento e la centralità dell’assistenza dall’ospedale al territorio. Modelli assistenziali innovativi facilitano l’accesso alle prestazioni sul territorio nazionale.

La pandemia ha inoltre contribuito dando un impulso notevole all’incremento dell’utilizzo degli strumenti digitali da parte dei cittadini.

Questa trasformazione digitale coinvolge tutti i player del sistema sanitario nazionale, inclusa la farmacia. Le farmacie diventano dei luoghi in cui attivare forme di contatto con il sistema sanitario. Ci si reca per ricevere supporto nello scaricare referti, prenotare e usufruire di prestazioni.

Si trasforma sempre più in farmacia dei servizi. Non più solo un dispensario di presidi farmaceutici, ma un punto d’accesso a prestazioni mediche a bassa e media intensità.

Analizziamo come la farmacia è, e sarà, sempre più coinvolta da questa trasformazione del SSN.

Il PNRR e la trasformazione digitale della sanità

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso la Missione 6 “Salute”, intende rendere le strutture italiane più moderne, digitali e inclusive. Si favorisce così equità di accesso ai migliori servizi sanitari del nostro Paese per tutti i cittadini.

In questo piano, la trasformazione digitale si pone come un tassello fondamentale per uniformare opportunità e standard su tutto il territorio nazionale. Fonda la sua strategia su due pilastri architetturali e di processo.

Il nuovo Fascicolo Sanitario Elettronico, la piattaforma di telemedicina, e su una riforma: l’Agenzia Nazionale per la Sanità Digitale (ASD).

Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 e la telemedicina sono i due macro ambiti che assorbiranno la gran parte dei 2,5 miliardi di euro previsti per la sanità digitale all’interno della Missione 6 nel PNNR.

Telemedicina e Farmacia

Nella fase post-emergenziale, la telemedicina rappresenta lo strumento attraverso cui la farmacia può rafforzare la propria centralità. Diventa fornitore di servizi sanitari di prossimità, favorendo l’accesso all’assistenza sanitaria anche nei contesti più difficili.

Nel 2021, principalmente per effetto della pandemia, le farmacie hanno erogato oltre 250.000 prestazioni di telemedicina. Un aumento di quasi l’80% rispetto all’anno precedente.

Il progressivo invecchiamento della popolazione, e la conseguente sostenibilità dei costi del welfare e della sanità, rende necessario affrontare il sistema delle cure primarie in modo differente.

La gestione dei pazienti affetti da patologie croniche ad alto impatto sociale deve sempre di più essere affidata oltre che ai medici di medicina generale, anche alle farmacie.

La telemedicina offre quindi alle farmacie l’opportunità di integrarsi nella gestione territoriale dei pazienti affetti da patologie croniche andando a svolgere un ruolo primario nella fase di prevenzione e monitoraggio.
Le principali attività rientranti nella telemedicina che possono essere erogate in farmacia sono le seguenti:

  1. Tele refertazione: rientra in tale attività l’effettuazione delle prestazioni di ecg, holter cardiaci e pressori, telespirometria, refertati a distanza grazie al collegamento con centri specialistici;
  2. Teleassistenza: è possibile effettuare collegamenti in video chiamata tra farmacista e paziente, per consulenze inerenti a tematiche sulla salute;
  3. Supporto al paziente in difficoltà: si tratta di un’attività specificamente richiamata dalle Linee Guida, qualora il paziente sia in difficoltà a reperire presso il proprio domicilio gli strumenti informatici per la tele visita; le Linee Guida prevedono che in quel caso, potranno essere valutati opportuni accordi per usufruire in modo conveniente di postazioni dedicate messe a disposizione da enti prossimi al domicilio del paziente.

I requisiti per effettuare i servizi di Telemedicina in Farmacia

Per poter svolgere i servizi di telemedicina, le farmacie devono disporre di una serie di requisiti.

Alcuni sono descritti nelle Linee Guida (valide a livello nazionale), altri più specificamente dalle singole normative regionali.

In generale, la farmacia dovrà disporre di un’area dedicata e separata dagli altri ambienti, che consenta l’uso, la manutenzione e la conservazione delle apparecchiature dedicate in condizioni di sicurezza, nonché l’osservanza della normativa in materia di protezione dei dati personali di cui al GDPR.

Per garantire l’effettivo svolgimento di una prestazione a distanza, sono necessari strumenti tecnologici tali da consentire al medico e al paziente di comunicare in modo sicuro ed efficace. È pertanto richiesta, ad esempio, una rete di collegamento funzionante tra medici e pazienti, un portale web a cui accedono i medici con il proprio account per la gestione dei pazienti e strumenti digitali quali computer, tablet o smartphone, etc.

Responsabilità del Farmacista Titolare e del Personale Sanitario

Il farmacista titolare o il direttore è responsabile della corretta installazione e manutenzione dei dispositivi utilizzati. Gli stessi soggetti rispondono, inoltre, dell’inesattezza dei risultati analitici, qualora questa sia dovuta a carenze nell’installazione e manutenzione delle attrezzature utilizzate (la responsabilità medico-legale del referto, salvo la fattispecie precedente della corretta manutenzione, è del medico refertante).

Il farmacista o il personale sanitario addetto deve essere, infine, in possesso delle conoscenze e competenze necessarie per l’esecuzione delle attività di telemedicina, ivi comprese le conoscenze necessarie per il corretto funzionamento dei sistemi utilizzati e la loro manutenzione.

In proposito, le Linee Guida prevedono che sia attuato un programma formativo per l’addestramento di tutti i soggetti coinvolti nell’utilizzo delle tecnologie impiegate per la telemedicina, dagli operatori sanitari ai caregiver, fino ai pazienti.

L’importanza del Fascicolo Sanitario Elettronico per la Farmacia

I servizi di telemedicina sono potenziati nella loro efficacia qualora venga sfruttato pienamente il bagaglio di informazioni sanitarie relativo a ciascun paziente reperibile online. In quest’ottica, il Fascicolo Sanitario Elettronico può costituire un importante supporto alle attività di telemedicina.

Al riguardo, le Linee Guida prevedono che il referto scaturito da una prestazione di telemedicina e firmato digitalmente dal medico deve sempre poter essere condiviso, su richiesta del paziente, con altri sanitari in formato digitale, usando le più aggiornate soluzioni tecnologiche, anche attraverso il FSE.

La farmacia può così diventare uno dei principali soggetti che alimentano il FSE, non soltanto con i dati delle prestazioni farmaceutiche, ma anche attraverso i dati di tutte le rilevazioni effettuate in farmacia attraverso gli esami in telemedicina, anche con i dati delle rilevazioni effettuate a domicilio del paziente.

Il DL n. 69/2013, convertito dalla L. n. 98/2013, ha previsto l’istituzione del dossier farmaceutico quale parte specifica del FSE, stabilendo tempi precisi per l’istituzione del FSE e per la sua operatività.

Qualunque sia la scelta effettuata dalla singola farmacia per erogare i servizi di telemedicina, questa deve prevedere la perfetta e completa integrabilità con le piattaforme esistenti e/o previste dal progetto del Ministero della Salute, e il conseguente collegamento con il FSE.

PNRR e DM 77: come cambia il ruolo del Farmacista?

In questo momento la sanità pubblica è in gran fermento ed è attraversata da numerosi cambiamenti e riforme. All’ordine del giorno ci sono le discussioni sull’attuazione del PNRR e sulle novità introdotte dal DM 77 sull’assistenza territoriale.

Un processo di revisione che riguarda anche i farmacisti, seppure in maniera diversificata in base al setting in cui operano. Quali prospettive si aprono per il futuro?

Nel PNRR e nel Decreto ministeriale 77, ci sono riferimenti al ruolo dei farmacisti in generale, sia nelle farmacie di comunità sia nelle farmacie territoriali e dei servizi farmaceutici delle Asl.

Entrambe le normative (DM 77 e PNRR) vedono come centrale la figura della farmacia territoriale. Nel periodo pandemico la farmacia territoriale ha visto una crescita del proprio ruolo con nuove funzioni e nuovi servizi da erogare al cittadino.

Primo esempio tra tutti, la somministrazione dei test antigenici rapidi per il Sars-Cov-2, che già dal 2021 venivano svolti per oltre l’80%, a livello nazionale, all’interno delle farmacie territoriali.

E, a seguito di uno specifico corso di formazione, la somministrazione dei vaccini, anti-Covid e anti-influenzali.

Queste norme, date per decreto nel periodo emergenziale, grazie al DM 77, sono diventate patrimonio del farmacista.

Lo stesso vale per il PNRR, che con un finanziamento dedicato per le farmacie rurali, ha inteso permettere lo sviluppo di questi presidi delocalizzati rispetto ai centri urbani principali.

L’obiettivo è di renderli in grado di poter offrire servizi all’avanguardia proprio laddove la distanza dalle strutture ospedaliere e dalle strutture private possono creare disuguaglianze e disequità ai cittadini in termini di screening e di tutela della propria salute.

Le esperienze di Telemedicina in Farmacia

I servizi tecnologici innovativi in farmacia sono una realtà che si sta rapidamente consolidando nel nostro Paese. Riportiamo di seguito i dati dell’attività di Telemedicina più ampia realizzata dalle farmacie dal  2019 al 2022 da Federfarma nell’ambito del progetto HTN (Health Telematic Network) al quale ad oggi aderiscono 1.552 farmacie della Lombardia.

Prestazioni sanitarie erogate

Nel triennio 2019-2021 oltre 6.500 le farmacie hanno aderito all’accordo erogando oltre 700.000 prestazioni sanitarie nell’arco di sette anni. In particolare, nel 2021 sono state complessivamente erogate 250.946 prestazioni, in aumento del 79% rispetto al 2020 (quando ne erano state erogate 140.370).

In dettaglio, nel 2021 sono stati effettuati:

  • 159.322 elettrocardiogrammi
  • 56.117 monitoraggi Holter cardiaci
  • 35.507 monitoraggi della pressione arteriosa nelle 24h

Questi esami hanno sortito i seguenti effetti:

  • 12.226 pazienti sottoposti a elettrocardiogramma sono stati invitati a contattare il proprio medico curante per ulteriori valutazioni o approfondimenti diagnostici. Gli elettrocardiogrammi sono stati effettuati per controlli in prevenzione primaria in soggetti a rischio (es.: diabetici, ipertesi, dislipidemici), controlli in prevenzione secondaria dopo eventi patologici, controlli di routine/screening per soggetti sani;
  • 7.787 cittadini sottoposti a Holter sono stati invitati a contattare subito il medico curante per aritmie maggiori;
  • in 800 persone le anomalie rilevate con l’Holter sono state giudicate serie, con conseguente segnalazione di necessità di recarsi in Pronto Soccorso o urgentemente dallo specialista.
  • in 13.248 persone il monitoraggio della pressione arteriosa ha fatto riscontrare un trend pressorio nelle 24h anormale. Questi pazienti sono stati inviati a contattare il proprio medico curante per ulteriori approfondimenti diagnostici.

Grazie all’impegno delle farmacie è stato quindi possibile intervenire precocemente su situazioni potenzialmente a rischio. Tutti gli utenti con anomalie, infatti, sono stati invitati a contattare il proprio medico curante per ulteriori valutazioni o approfondimenti diagnostici. In alcuni casi l’intervento del farmacista è stato addirittura salvavita con l’invio immediato in pronto soccorso.

Il cittadino e la Farmacia digitale

In un’indagine effettuata da Iqvia è risultato che l’84% dei consumatori ritiene che la farmacia avrà un ruolo sempre più importante in futuro per dare consigli di salute.

E ancora, il 42% degli italiani ha utilizzato i servizi offerti dalle farmacie (soprattutto per esami comuni e per l’home delivery). Un terzo di questi ha iniziato a farlo a seguito della pandemia. Il 62% inoltre pensa che l’acquisto online non diminuisca l’importanza della farmacia fisica.

Le farmacie rappresentano un punto di raccordo importante tra i cittadini e il servizio sanitario nazionale.

Per questo è necessario porre l’accento sul concetto di prossimità. Potenziare l’assistenza territoriale è una grande necessità emersa dalla pandemia, in sinergia con le altre professioni sanitarie.

Dai preparati galenici, il farmacista è passato al rischio di diventare solo un rivenditore di prodotti. Ora invece c’è una crescita rispetto alla farmacia come parte integrante dell’offerta sanitaria nazionale. E a questo punto, la somministrazione di servizi deve diventare molto più ampia. Questa deve essere la sfida per le farmacie.

Le farmacie sono sempre più protagoniste nella sanità territoriale. La diffusione capillare è un valore aggiunto su cui fare sempre più leva per migliorare la capacità di presa in carico dei soggetti fragili, dei cronici e anche in termini di profilassi e prevenzione. Come abbiamo visto, per il DM 71, la farmacia entra di diritto nel sistema organizzativo territoriale.


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Articolo tratto dalla lezione del corso ECM Professione Farmacia
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