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Ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare

Il colesterolo, le lipoproteine e il rischio cardiovascolare

Il colesterolo è una sostanza lipidica necessaria al corretto funzionamento dell’organismo. Partecipa alla sintesi di alcuni ormoni, alla sintesi della vitamina D e è inoltre un costituente delle membrane cellulari. Il colesterolo viene prodotto sia dal nostro organismo, in particolare dal fegato, sia introdotto con la dieta.

Le lipoproteine, una particolare classe di particelle, sono responsabili del trasporto del colesterolo nel sangue. Esistono quattro tipi di lipoproteine classificate in base alla densità, la quale è inversamente proporzionale alla quantità di colesterolo presente.

Le più importanti per la prevenzione cardiovascolare sono le LDL e le HDL, le prime, dette lipoproteine a bassa densità (Low-Density Lipoprotein), trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle cellule del corpo; le HDL, o lipoproteine ad alta densità (High-Density Lipoprotein), rimuovono il colesterolo in eccesso dai diversi tessuti e lo trasportano nuovamente al fegato, che ha il compito di eliminarlo.

Elevati livelli di colesterolo LDL possono portare a un accumulo del colesterolo sulla parete delle arterie causandone ispessimento e indurimento progressivo, processo noto come aterosclerosi che può dare origine a problematiche di tipo cardiovascolare.

Il trattamento dell’ipercolesterolemia è perciò fondamentale per prevenire eventi cardiovascolari.

Questo avviene tramite l’utilizzo di farmaci ipolipemizzanti che vanno ad agire sulla sintesi, sull’assorbimento, sul trasporto o sull’eliminazione del colesterolo.

Accanto alla terapia è fondamentale la prevenzione per mantenere i livelli di colesterolo nei limiti.

Rischio cardiovascolare

L’accumulo di colesterolo a livello della parete arteriosa è la base delle manifestazioni cliniche delle malattie aterosclerotiche:

  • infarto miocardico
  • ictus
  • arteriopatie croniche

La riduzione della colesterolemia è quindi fondamentale per la prevenzione di tali eventi e rappresenta la prima linea di intervento dalle Linee Guida Internazionali per la prevenzione cardiovascolare.

Alti livelli di colesterolo non presentano una sintomatologia particolare e per questo motivo moltissime persone nel mondo hanno un alto rischio di eventi cardiovascolari ma non curano le cause perché non si manifestano dei sintomi.

Infarto del miocardio e ictus cerebrale costituiscono, nel loro insieme, il 22% e il 18% delle cause di morte degli uomini e delle donne europee che muoiono prima dei 65 anni.

Una scorretta alimentazione, una dieta ricca in grassi saturi, in acidi grassi trans e in colesterolo associata all’ipercolesterolemia, un aumento dell’assunzione di sale all’ipertensione arteriosa, è associata ad un aumento del rischio cardiovascolare.

Al contrario una dieta sana comporta una riduzione di tale rischio. Un aumento dell’assunzione di frutta e verdura è associato a un minor rischio coronarico.

Un aumento dell’assunzione di cereali integrali e fibre è associato a un minor rischio di malattie cardiovascolari.

Valutazione del rischio cardiovascolare

Un progetto coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità nato per valutare il rischio cardiovascolare della popolazione italiana è il “Progetto Cuore”. Nasce nel 1998 grazie a una collaborazione tra quattro gruppi di ricerca italiani e grazie a un finanziamento del Ministero della Salute, per realizzare tre obiettivi:

  • impiantare un registro di popolazione per il monitoraggio degli eventi cardiovascolari;
  • realizzare un’indagine per valutare la distribuzione dei fattori di rischio, la prevalenza delle condizioni a rischio e delle malattie cardiovascolari nella popolazione adulta italiana;
  • valutare il rischio cardiovascolare nella popolazione italiana e realizzare strumenti di valutazione del rischio di facile applicazione in salute pubblica.

Carte del rischio e Punteggio Individuale

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Due strumenti semplici e obiettivi per stimare il rischio cardiovascolare globale assoluto sono “le Carte del Rischio” e il “Punteggio Individuale” messi a punto dal Progetto Cuore.

Questi sono in conformità con le raccomandazioni e le linee guida stilate dalla European Society of Cardiology.

Le più recenti delle quali sono state stilate nel 2019.

Questi strumenti vengono usati per valutare il rischio cardiovascolare globale assoluto, cioè la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore nei successivi 10 anni, sulla base dei principali fattori di rischio.

Le carte del rischio sono costruite valutando i seguenti fattori: sesso, età, diabete, abitudine al fumo di sigaretta, colesterolemia e pressione arteriosa sistolica.

Il punteggio individuale, invece, permette una valutazione del rischio più dettagliata.

Oltre ai fattori di rischio considerati nelle Carte, tiene conto anche del valore dell’HDL-colesterolemia e della prescrizione di farmaci anti-ipertensivi.

Gli end-point considerati da questi punteggi sono l’infarto miocardico, la morte coronarica, la morte improvvisa, l’ictus e gli interventi di rivascolarizzazione.

Il calcolo del punteggio individuale deve essere effettuato dal medico, risultando valido se i fattori di rischio sono stati misurati seguendo la metodologia standardizzata del progetto.

Il punteggio è utilizzabile su donne e uomini di età compresa fra 35 e 69 anni che non hanno avuto precedenti eventi cardiovascolari.

Non può essere utilizzato nelle donne in gravidanza e in soggetti con valori estremi dei fattori di rischio come pressione arteriosa sistolica superiore a 200 mmHg o inferiore a 90 mmHg, colesterolemia totale superiore a 320 mg/dL o inferiore a 130 mg/dL, colesterolemia-HDL inferiore a 20 mg/dL o superiore a 100 mg/dL.

Il ruolo del farmacista nella prevenzione cardiovascolare

In farmacia è possibile misurare il colesterolo con un’attendibilità molto simile ai classici esami del sangue.

Si tratta di un semplice esame di autoanalisi molto semplice e veloce che può permettere a molte persone di tenere controllati i livelli di colesterolo.

Il farmacista, oltre a valutare il risultato dell’esame, può aiutare e consigliare le persone, in particolare riguardo alla prevenzione, fondamentale per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.

La prevenzione cardiovascolare rientra nell’ampio sistema di prevenzione che le farmacie dovranno sempre più attentamente attuare in quanto punto di riferimento per la popolazione.

Il farmacista può suggerire un cambiamento dello stile di vita e della dieta.

Può indirizzare i pazienti ad altri professionisti della salute a cui fare riferimento per ridurre i rischi cardiovascolari.

Inoltre il farmacista diventa una figura essenziale nel sensibilizzare le persone alla corretta assunzione dei farmaci. In particolare per ottenere i benefici attesi, l’aderenza alla terapia ipolipemizzante risulta fondamentale.


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