Che Cos’è l’Influenza
Influenza, una delle malattie infettive più comuni, è una malattia altamente contagiosa, dovuta all’infezione da virus influenzali, che si trasmette per via aerea e si verifica in epidemie stagionali. Generalmente si manifesta come una malattia febbrile acuta con gradi variabili di segni e sintomi sistemici, che vanno dall’astenia, alla febbre, ai dolori muscolo-articolari, ma possono arrivare in alcuni individui ad insufficienza respiratoria e in alcuni casi, in seguito alle sue complicanze, a morte.
L’influenza è inoltre una delle principali cause di perdita di giorni lavorativi. Epidemie influenzali di varia durata e gravità si verificano ogni inverno. Queste epidemie presentano un elevato indice di morbilità nella popolazione generale e di letalità in alcune categorie di pazienti ad alto rischio in rapporto a complicanze polmonari e/o cardiache.
Sebbene i ceppi stagionali di virus dell’influenza che circolano nelle epidemie influenzali annuali costituiscano una sostanziale preoccupazione per la sanità pubblica, ceppi di influenza di gran lunga più letale compaiono solo periodicamente.
Questi ceppi letali hanno portato a 3 pandemie mondiali nel secolo scorso, la peggiore delle quali avvenuta nel 1918. Nota come influenza spagnola (anche se i casi sono apparsi in precedenza negli Stati Uniti e altrove in Europa), questa pandemia ha provocato la morte di circa 20-50.000.000 persone.
Epidemiologia dell’Influenza in Italia
In Italia l’incidenza di casi di influenza nella popolazione generale, pur essendo assai diversa da stagione a stagione, si aggira mediamente intorno al 8% (range: 4-12%), mentre nella fascia d’età 0–14 anni, che è quella più colpita, l’incidenza, mediamente, è pari a circa il 22%.
Gli ultimi dati disponibili relativi alla stagione 2011/2012 pubblicati nel 2013 hanno evidenziato un’incidenza cumulata totale di 79 casi per mille assistiti e un picco di 9,6 casi per 1000 assistiti registrato nella quinta settimana del 2012. La fascia di età più colpita è stata quella dei bambini da 0 a 4 anni (con valori molto elevati nel periodo centrale della stagione) e la minore tra gli ultra 64enni.
Nel corso della stagione 2013/2014 il primo virus influenzale isolato è stato il sottotipo A/H3N2. Successivamente, la circolazione dei virus influenzali ha subito un graduale incremento, raggiungendo il picco più elevato tra la quinta e l’ottava settimana del 2014, in corrispondenza del periodo di massima incidenza. Durante la stagione sono circolati contemporaneamente ceppi di tipo A e di tipo B, sebbene i virus di tipo A siano risultati nettamente prevalenti (97% vs 3%).
Nell’ambito del tipo A, sono stati isolati e/o identificati prevalentemente virus appartenenti al sottotipo H3N2 (58%) rispetto ai ceppi H1N1pdm09 (35%). Il restante 7% dei ceppi di tipo A non è stato sottotipizzato.
Le epidemie influenzali si verificano quasi esclusivamente nei mesi invernali per entrambi gli emisferi terrestri. È del tutto eccezionale isolare il virus influenzale A al di fuori di un periodo epidemico. Non è noto dove e come sopravviva il virus dell’influenza A nel periodo interepidemico; si suppone che si mantenga nella popolazione umana attraverso la trasmissione uomo-uomo o che ceppi umani possano persistere in serbatoi animali.
I Sintomi dell’Influenza
In Italia, l’influenza si manifesta nel periodo invernale (prevalentemente, tra dicembre e marzo) e si risolve nell’arco di cinque-sette giorni, anche se tosse e malessere generale possono perdurare per due o più settimane.
L’influenza è contraddistinta da un repentino manifestarsi di sintomi generali e respiratori: febbre (della durata di circa tre giorni), che si manifesta bruscamente, accompagnata da brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, grave malessere generale, mal di gola, raffreddore, tosse non catarrale e congiuntivite.
La febbre è generalmente più elevata nelle infezioni provocate dai virus del tipo A mentre, in quelle causate da quelli del tipo B, si mantiene a livelli più bassi. Nei lattanti, in genere, la febbre non si manifesta ma si osservano vomito e diarrea. Anche negli anziani (oltre i 75 anni) la febbre rimane bassa, l’insorgenza dei disturbi è graduale e comporta soprattutto debolezza, dolori articolari e stato confusionale.
La diagnosi di influenza si basa comunemente sui sintomi clinici ma la certezza può essere raggiunta solo con l’isolamento del virus influenzale che, però, non viene effettuata se non nell’ambito di studi scientifici.
Complicanze delle Sindromi Influenzali
Le complicanze dell’influenza si verificano più spesso nei pazienti anziani e nei soggetti portatori di patologie croniche tra cui patologie cardiovascolari, polmonari, diabete mellito, emoglobinopatie, disfunzioni renali e immunosoppressione. Anche la gravidanza (2° e 3° trimestre) predispone alle complicanze dell’influenza, come pure a rischio sono i bambini con meno di 2 anni di età (soprattutto i neonati).
Tra le complicanze dell’influenza, la polmonite, che può essere sia primaria, ovvero dovuta allo stesso virus influenzale, sia secondaria di origine batterica o mista, è la complicanza più comune. Altre complicanze polmonari associate all’influenza sono il peggioramento di una broncopneumopatia cronica ostruttiva, l’esacerbazione di bronchiti croniche e di asma.
Nei bambini possono manifestarsi anche sinusite e otite media. Tra le complicanze non polmonari, vale la pena ricordare le miositi, la rabdomiolisi e la mioglobinuria. Sono state segnalate anche complicanze a livello del sistema nervoso centrale tra cui encefaliti, mielite trasversa e sindrome di Guillan-Barrè.
Infine negli anziani oltre alle complicanze in precedenza citate, possono manifestarsi un graduale deterioramento della funzione cardiaca, polmonare o renale, che talvolta possono portare a danni irreversibili e alla morte.
Terapia Farmacologica Con Antivirali
I farmaci più utilizzati per il trattamento dell’influenza sono di tipo sintomatico quali antipiretici e antinfiammatori non steroidei per la febbre, la cefalea e i dolori osteomuscolari.
In questa sede vogliamo invece approfondire l’azione di farmaci disponibili in commercio con azione antivirale specifica: l’amantadina, la rimantadina (non commercializzata in Italia) (noti come adamantadine), lo zanamivir, l’oseltamivir e il peramivir (non in commercio in Italia) (noti come inibitori della neuraminidasi).
I primi due agiscono solo sull’infezione influenzale provocata dai virus di tipo A, mentre zanamivir, oseltamivir e peramivir sono attivi sia contro il virus A e B dell’influenza. Dal 2006, a causa della comparsa di una diffusa resistenza agli adamantani dei ceppi (H3N2) del virus dell’influenza A, sono utilizzabili solo gli inibitori della neuraminidasi. Nella stagione influenzale 2008-2009 negli Stati Uniti sono emerse alcune resistenze virali anche all’Oseltamivir su cui la FDA sta indagando.
In Italia gli antivirali utilizzabili per il trattamento dell’influenza sono zanamivir e oseltamivir, che agiscono inibendo la neuraminidasi del virus dell’influenza.
Raccomandazioni per un Uso Corretto dei Farmaci Antivirali
Per un uso corretto dei farmaci antivirali in commercio in Italia si raccomanda che:
- il trattamento antivirale sia avviato il più presto possibile per:
- 1. i pazienti con influenza confermata o sospetta di malattia influenzale grave, complicata o progressiva, o che richiedono il ricovero in ospedale;
- 2. i pazienti ambulatoriali con influenza confermata o sospetta che abbiano un elevato rischio di complicanze influenzali sulla base dell’età o delle condizioni mediche di base.
- il trattamento antivirale può anche essere considerato sulla base del giudizio clinico per il trattamento ambulatoriale di soggetti con influenza confermata o sospetta che non hanno fattori di rischio noti per una malattia grave, se il trattamento può essere iniziato entro 48 ore dalla comparsa della malattia
- poichè le resistenze antivirali possono cambiare nel corso del tempo, i prescrittori devono porre attenzione ai dati di sorveglianza sulle resistenze ai farmaci antivirali.
Dalla lezione per il corso ECM FAD di Medical Evidence, Professione Farmacia, “L’INFLUENZA E GLI ANTIVIRALI ANTINFLUENZALI” del Dott. Alessandro Nobili – Responsabile Servizio Informazione sui Farmaci per l’Anziano presso l’Istituto di Ricerche Farmacologico Mario Negri.
Scrivici e richiedi subito la versione integrale della lezione L’INFLUENZA E GLI ANTIVIRALI ANTINFLUENZALI del Dott. Alessandro Nobili